Inserimento delle campane tibetane all’educazione olistica di Maria Montessori

Nel campo dell’educazione olistica spiccano tre personaggi appartenenti a radice culturali diverse, ma uniti da una visione comune dell’educazione che mette al centro il bambino. Il primo personaggio che ho scelto è l’italiana Maria Montessori. È stata pioniere nel costruire i laboratori, i giardini dove coltivava il rispetto e la libertà, si permetteva ad ogni bambino di sbocciare secondo i suoi tempi, i suoi spazi e i suoi ritmi, in un’atmosfera di gioia e amore. Riteneva che per costruire un mondo nuovo bisogna ripartire dal bambino e farlo crescere con amore, ma non con l’amore di dipendenza. Perché i bambini in cattività non sbocciano! L’amore è un dono, non è né un dovere né una ricompensa. Secondo la sua visione l’amore è gratis e non va guadagnato, non è personale, né materiale. L’educazione con amore serve lo spirito del bambino e lo spirito ha bisogno di liberarsi. L’amore è un’energia molto complessa. È la più grande energia dell’universo. Cura, guarisce, nutre, trasforma ogni cosa.

Non possiamo insegnare l’amore perché è già insito nel bambino, ma lo possiamo aiutare a crescere sul terreno della libertà. Togliendo gli ostacoli che intralciano il suo cammino per rendere la sua strada più agevole e nello stesso tempo lavorando su di noi per diventare specchi sempre più limpidi, in cui lui possa riflettersi e riscoprire il suo volto. Basta solo togliere uno a uno gli strati di detriti accumulati nel corso del tempo e fare ordine e pulizia.

Le vibrazioni delle campane tibetane toccano in profondità le anime, fanno emergere l’amore depositato e sostengono il maestro interiore. Aiutano a liberarsi dagli ostacoli per poter diventare se stessi, aprono le porte per poter fare uscire la propria personalità e raffinarla. I bambini quando si sentono liberi, sono ordinati e armoniosi e acquisiscono maggiore responsabilità.

Il più grande aiuto nella crescita dei bambini è stare al loro fianco e lasciarli liberi di svilupparsi a modo loro. Non servono i consigli, ma serve che l’educatore vegli sul bambino come farebbe un angelo custode e lo accompagni nella sua esplorazione; così che sviluppi la fiducia nelle proprie capacità e impari a camminare sulle proprie gambe.

“Maria Montessori ha anticipato le teorie neuro-scientifiche e della psicologia cognitiva e parlò della mente del bambino in termini di ‘mente assorbente’. Nel processo evolutivo del bambino il cervello ha bisogno di fare esperienze tattili e motorie perché si sviluppino le aree senso-motorie, punto di partenza per la maturazione delle aree superiori del linguaggio e del pensiero complesso. La Montessori aveva notato, con grande anticipo, che le esperienze dirette e le impressioni che esse lasciavano non si limitavano a penetrare nella mente del bambino, ma la formavano.” (G. Aldi, G. C. Belvedere, A. Coccagna, L. Locatelli, S. Pavone: Un’altra scuola è possibile, pg.41.)

Gli esercizi e i giochi fatti con le campane tibetane sono basati sulle esperienze tattili e sensoriali. È un’attività dolce, attraente e quando il bambino prova interesse nei confronti dell’attività che sta facendo nasce la concentrazione. Servono per imparare a percepire le vibrazioni, sviluppare i collegamenti alle diverse parti del corpo e attivare le capacità motorie. Vanno a stimolare e ad attivare numerosi centri del cervello e promuovono l’espansione delle attività più complesse. Lo sviluppo del bambino è un processo lento, non avviene in modo lineare, ma a scatti. L’evoluzione psichica del bambino è particolare, per un periodo sembra che non avvenga niente, in realtà sta costruendo se stesso. Per noi grandi è un ‘click’ quando acquisiamo una nuova visione, mentre per il bambino ogni conquista è un salto di gioia.

Fare gli esercizi, i movimenti a misura del bambino gli permette a sua volontà di parlare, scrivere, mettersi in relazione, lavorare, apprendere l’idea dello spazio e del tempo, quindi sviluppare la sua intelligenza.

Le leggi di natura sono già insite in noi, non c’è niente da aggiungere, occorre solo togliere, cambiare ciò che porta a deviare dalla via. L’educazione quindi consiste nell’eliminare ciò che impedisce il libero flusso dell’energia e nell’offrire al bambino condizioni di vita normali. L’educazione è un ritorno a qualcosa di profondamente sano e armonioso che è già presente in ognuno, ma bisogna diventarne consapevoli attraverso la propria e personale esperienza di vita.

La Montessori ritiene di importanza fondamentale dell’ambiente adatto a scoprire, esplorare, sperimentare. Come lei dice, la cellula è sana solo se l’ambiente, cioè la sostanza intercellulare in cui è immersa è sana. Il bambino ha bisogno di spazio, luce, movimento, colori, stimolazioni sensoriali, ordine e pulizia. Tutto questo dona l’attività con le campane perché le campane stesse sono fatti secondo le leggi e i ritmi cosmici della natura.

I laboratori svolti con le campane tibetane permettono all’educatore di perdere il suo ruolo di controllo e mettere al centro il bambino: in questo modo l’educatore ‘si limita’ a proporre, stimolare e orientare il bambino.

2018-11-15T16:16:18+00:00