Eva racconta l’esperienza durante l’utilizzo delle campane tibetane con i bambini a scuola.
EVA, maestra di scuola materna. “Ho seguito un percorso di studio con le campane tibetane all’Accademia Peter Hess in Ungheria. Volevo applicarle nelle attività con i bambini e ho frequentato un altro corso nella stessa scuola ‘giochi con le campane tibetane’, ideato da Zsuzsanna Radnai e la ringrazio tanto per il suo metodo, che trovavo già dall’inizio eccellente. Ho ricevuto nel 2014 la supervisione con l’attestato.
La nostra scuola materna è situata nella vicinanza di un giacimento minerario e i nostri bambini venivano dalle famiglie dei minatori. Dopo il declino dell’industria mineraria la povertà è aumentata, le situazioni economiche e sociali delle famiglie sono diventate spesso gravi. Le esperienze, le conoscenze dei bambini provenienti da queste situazioni famigliari erano scarse. Avevano un vocabolario limitato, non avevano facilità di parola. Tutto ciò ha richiesto da noi maestri una preparazione adeguata, un consapevole e ben pianificato lavoro pedagogico. Per questo i maestri della scuola erano aperti a metodi innovativi e così l’introduzione delle campane tibetane nella pedagogia quotidiana è stata ben accettata fin dal primo momento. Nel 2016, nel piano di lavoro dell’Accademia Peter Hess ho introdotto un programma chiamato ‘pausa di ascolto silenzioso’ (l’ascolto delle campane tibetane per rilassamento) della durata di circa 10 minuti. Nel gruppo c’erano 30 bambini e tre volte la settimana in 2 gruppi (2 volte 15 bambini) facevamo l’ascolto.
All’inizio mi sono trovata in difficoltà per ricavare uno spazio a parte, silenzioso, tranquillo dove potevamo praticare il rilassamento. Con mia sorpresa i bambini si sono abituati velocemente al nuovo programma, non si sono lasciati disturbare dagli altri rumori e i suoni delle campane hanno avuto sui bimbi l’effetto di ottenere uno stato più rilassato nonostante il breve tempo. I bimbi in posizione supina seguivano un rilassamento guidato accompagnato dai suoni delle campane. Le parole che pronunciavo e i pupazzi distribuiti tra di loro hanno aiutato nei primi tempi dell’ascolto. C’erano alcuni bimbi con difficoltà maggiore a rilassarsi, ma con il tempo anche loro si sono lasciati andare. Dopo qualche settimana di pratica bastavano solo i suoni delle campane per ottenere uno stato di rilassamento. I bambini si sono affezionati alle campane e non vedevano l’ora di arrivare all’incontro successivo.
Visto che i bambini arrivavano da un ambiente poco stimolante e spesso con personalità disturbate, dovevamo creare un ambiente sicuro e protetto. In questo hanno giocato un ruolo importante le campane. Di conseguenza le assenze dalla materna sono diminuite. Mentre precedentemente il bambino non voleva venire o era stanco o non voleva svegliarsi o il genitore non lo portava, dopo questi incontri con le campane i bambini venivano più volentieri, con buon umore, il sonno notturno era più riposante e non c’era più il problema di svegliarsi. Andavano a letto con maggiore serenità, si addormentavano più facilmente e sono diventati più gestibili secondo le esperienze che i genitori mi hanno riportato.
Pensavo che come effetto i bambini sarebbero diventati meno chiassosi, ma non è successo così. La loro vitalità strepitosa è rimasta. Mentre prima la loro rumorosità derivava dalla paura, dall’ ansia, da un comportamento difensivo o aggressivo, ora erano aperti, vitali, di buon umore e giocavano assieme.
Un bambino all’arrivo piangeva sempre e l’inserimento era difficoltoso. Questo comportamento si è sciolto e in seguito ha addirittura aiutato il fratellino nel suo inserimento.
Dopo circa 7/8 settimane di pratica si poteva osservare che il gruppo era diventato più allegro, erano leggeri e non avevano riguardi. Sono diventati un gruppo unito. Ho notato che i grandi socializzavano volentieri con i più piccoli. Ho trovato maggiore equilibrio, si è sviluppata la curiosità, la volontà di scoprire e sono diventati più aperti verso l’ambiente. In sostanza si è creata empatia all’interno nel gruppo. Purtroppo nelle famiglie dove si perpetuavano i comportamenti negativi, non si sono ottenuti questi risultati.
Posso dire che la pedagogia sonora di Peter Hess da Zsuzsanna Radnai ha avuto un ruolo importante per rinforzare fiducia in sé, coraggio, accettazione, autoespressione.
Nelle famiglie dove i bambini per accontentare i genitori o i fratelli rimanevano silenziosi e obbedienti, i genitori hanno riferito che i figli hanno iniziato a esprimere le loro preferenze e a dire anche dei no motivandoli. Una mamma raccontava che sua figlia si esprime con parole più corrette e variate, cerca le cose belle ed è diventata una che ci tiene.
È migliorata la capacità comunicativa, la memoria, imparano canzoni e filastrocche più velocemente e con maggiore facilità. Hanno iniziato a giocare assieme e non da soli. Un bimbo e una bimba di 5 anni si esprimevano in modo stentato, era difficile capire le loro parole; dopo circa 7/8 settimane hanno iniziato a migliorare l’articolazione delle parole e dei vocaboli.
La più grande sorpresa è stata per me il cambiamento intellettuale e l’esigenza di ordine. Erano più attenti a come lasciavano i giochi: per esempio hanno messo in ordine secondo la misura gli attrezzi della cucina e i bicchierini, le bimbe hanno iniziato a piegare i vestiti, i giochi piano piano arrivavano al loro posto. I genitori hanno riscontrato questo comportamento anche a casa.
I bambini che stavano per entrare in prima elementare erano talmente motivati che dovevamo preparargli i compiti da svolgere regolarmente.
Abbiamo notato un miglioramento anche a livello salutistico. C’erano meno malati e dopo la malattia recuperavano velocemente. C’era una bimba con stitichezza grave, è stata anche in ospedale. Dopo un po’di tempo di ascolto dei suoni anche lei è migliorata e dopo 2 mesi ha iniziato ad andare di corpo regolarmente.
Ho coinvolto anche due bambini della scuola elementare, uno ha migliorato i suoi voti e l’altro, che era già bravo, è migliorato a livello di socializzazione.
Nella verifica di questa esperienza ho registrato molti miglioramenti a tanti livelli, soprattutto nello sviluppo della personalità. Perciò ritengo che nella nostra società con i ritmi veloci e con i cambiamenti bruschi a cui siamo esposti la capacità di adattamento è importante per poter mantenere un equilibro tra corpo, mente e anima. Sono contenta di aver conosciuto le campane e sperimentato il loro benefico effetto.”
Fonte: http://www.hangmasszazs.hu/Csendszunet_hatasvizsgalati_tapasztalatok_ovodakban/