Campane tibetane nelle scuole – l’esperienza di Agnese

Agnese racconta l’esperienza durante l’utilizzo delle campane tibetane con i bambini a scuola.

AGNESE, maestra di scuola materna, ha frequentato il corso con le campane all’Accademia Peter Hess.

“Nel gennaio 2016 nella mattinata ho introdotto in un gruppo misto di età un programma chiamato ‘la pausa silenziosa’ per migliorare il benessere generale e per rilassarsi dando sufficiente riposo e ricarica al corpo. (pausa di ascolto silenzioso, che è un ascolto delle campane tibetane)

Siamo in una regione dove si trova lavoro con difficoltà, per cui la maggior parte dei bambini vengono da condizioni sociali molto difficili, vivono in situazioni sfavorevoli, con stile di vita anomalo.

Quando ho introdotto questo programma è stato estremamente difficile per i bambini stare fermi, riposarsi, si disturbavano l’uno con l’altro. Con pazienza e costanza verso fine aprile si è visto lo sviluppo sociale e una maggiore capacità di collaborare, sono diventati più aperti. Si è rinforzata la relazione di fiducia sia tra i bambini, sia tra bambino e maestra.

Kevin ha 5 anni. La sua mamma da un anno e mezzo provava a lasciarlo alla scuola materna per il pomeriggio, senza risultato. Dopo un po’ ha chiesto lui di poter rimanere con gli altri alla materna. È diminuita tanto l’assenza dei bimbi a causa di malattia, incluso il periodo invernale; per questo abbiamo avuto sempre una presenza molto regolare. Le abitudini alimentari si sono equilibrate e mangiavano la quantità di cibo di cui necessitava il loro corpo. Mentre prima consumavano quasi solo bibite, hanno accettato e iniziato a bere l’acqua.

Barbara, una bimba che ha avuto problemi digestivi, era seguita da un gastroenterologo, che infine ha consigliato di rivolgersi allo psicologo. Mangiava cibi in quantità e in varietà estremamente limitata, per lo più liquidi. Verso marzo ha iniziato ad assaggiare sempre più cibi solidi e mangiava ciò che le piaceva. La sua mamma ha notato più forza vitale e vivacità.

Attila ha 5 anni, ha avuto difficoltà ad andare di corpo. Nella prima metà dell’anno per giorni non era presente perché prendeva il lassativo. Rifiutava il cibo solido. Dopo un determinato periodo di massaggi sonori la funzionalità intestinale è ripresa ed è diventato un bambino libero e felice.

Stefano, un bimbo di 5 anni, è entrato a scuola con i tic nervosi agli occhi. Dopo un certo tempo sono spariti completamente: il bagno sonoro aiuta a sciogliere l’ansia.

In generale è aumentata l’autoconsapevolezza, l’autostima, la volontà di realizzarsi; i bambini hanno potuto mantenere autonomia nelle situazioni nuove. Hanno espresso esigenza di mettere le cose in ordine, nelle attività utilizzavano volentieri gli elementi decorativi, disponendo le forme e i colori secondo sequenze regolari, utilizzavano il mandala. Hanno sviluppato l’abilità di creare proprie regole per giocare.

Hanno potenziato creatività e capacità di comunicare. Hanno iniziato a sfogliare i libri assieme, condividendo le loro osservazioni, i più grandi inventavano le rime e facevano divertire i piccoli. È migliorata molto la memoria. Abbiamo proposto di colorare il mandala e altre attività con i colori per rigenerare l’anima. Così hanno maturato la volontà di rappresentare i loro vissuti in immagine, migliorando anche l’abilità nel disegnare forme e figure.

Secondo me il bagno sonoro applicato nella pratica pedagogica va a sostenere la crescita di corpo, mente e anima del bambino.”

Fonte: http://www.hangmasszazs.hu/Csendszunet_hatasvizsgalati_tapasztalatok_ovodakban/

2018-11-15T16:16:17+00:00